Nel
1533, per volontà del duca Federico II Gonzaga, il santuario
fu
ricostruito nelle forme attuali, progettate dall'architetto
Giulio Romano, con un portico premesso alla facciata e al fianco
sinistro e un interno di straordinaria bellezza.
La triplice navata dell’interno ricorda il Duomo di Mantova.
Snelli pilastrini marmorei separano il vano centrale dalle navate
laterali e dal presbiterio, dove tra le settecentesche statue di
Sant'Anselmo (patrono della diocesi di Mantova) e di San Zeno (patrono
della diocesi di Verona, entro la quale un tempo il santuario
rientrava) troneggia la venerata immagine della Vergine vista nella sua
regalità.
Le
cinque arcate longitudinali sono sormontate da finte finestre con
timpani dorici o ad arco di cerchio. Pregevole il soffitto ligneo a
cassettoni decorato con un motivo di fiori ed angeli sopra ognuno dei
15 comparti in cui il soffitto si divide. Da ammirare la statua
scolpita in legno di salice (l’albero
dell’Apparizione)
della Madonna della Comuna; di incerta datazione, una tela
settecentesca raffigurante San Carlo Borromeo e la teoria degli stemmi
(i Gonzaga, la città di Ostiglia, la famiglia Cavalli).
Nel santuario si conservano anche alcuni affreschi di discreto valore:
l’affresco della Vergine fra S. Antonio Abate e S. Lucia,
nella
navata sinistra, è della fine del ‘400,
un’opera
strappata dalla parete interna e ora collocata nel presbiterio.
Rimandano alla prima costruzione anche i resti di un affresco di
modesta fattura, ancora visibile sulla lunetta dell’antica
porta
e raffigurante San Martino che dona il proprio mantello al povero.
Dell'originario oratorio del Casone rimane il campanile gotico.
L'anima
mia magnifica il Signore * e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva. * D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente * e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia * si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, * ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, * ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, * ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, * ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri, * ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.